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Progetto Rugby-Autismo

Progetto Rugby-Autismo: attività di integrazione sportiva di ragazzi ed adulti autistici con la disciplina del rugby.

Dal 2012 la Primavera Rugby in collaborazione con l’Associazione “L’Emozione Non Ha Voce Onlus”, realtà fondata da genitori di ragazzi autistici, e grazie al supporto dei volontari di “Solidarietà Romana sul Territorio – S.O.R.T.E.” ha dato avvio ad un’attività di integrazione sportiva di ragazzi ed adulti autistici con la disciplina del rugby.

Il Progetto Rugby – Autismo, ne rispetto dell’identità sportiva, culturale e sociale del Club, è stato esteso a partire dal 2017 anche a bambini di età compresa tra i 4 ed i 14 anni, grazie al coinvolgimento dell’Associazione “Una Breccia nel Muro”.

Attraverso la conoscenza e la pratica del gioco del rugby, la Primavera ha come obiettivo quello di offrire un sostegno attivo nei confronti di ragazzi autistici e delle loro famiglie, mostrando un’alternativa alla solitudine e alla mancata integrazione sociale che gli adolescenti e adulti affetti da autismo vivono quotidianamente, una volta usciti dal sistema scolastico.

Il progetto sportivo ed educativo concertato prima con l’Associazione “L’Emozione Non Ha Voce Onlus” e condiviso in un secondo momento anche da “Una Breccia nel Muro”, intende far conoscere ed apprezzare la valenza formativa di questo sport, applicato a questa specifica abilità diversa con una premessa fondamentale: – “lo sport è gioco che permette relazioni con altre persone contemporaneamente al mantenimento della buona salute fisica”.

Al contempo il progetto offre l’opportunità a ragazzi atleti, tecnici qualificati, e volontari della Primavera Rugby e di S.O.R.T.E. di vivere un’esperienza unica, approfondendo la loro preparazione tecnica e la loro formazione culturale in modo specifico per il sostegno dell’autismo.

I ragazzi che si accostano a questa disciplina possono riscoprire l’equilibrio del confronto che mette in campo il meglio di sé, con coraggio e determinazione, ma senza l’angoscia del “vincere a tutti i costi” e l’idea pericolosa e ossessiva del “sei qualcuno solo se vinci”.

Nello stesso tempo la pratica di questo sport, vissuta secondo i suoi valori fondamentali, permette di affacciarsi alla vita con maggior determinazione e coraggio soprattutto quando capita di inciampare, di cadere e non riuscire a rialzarsi con le proprie forze.

È questo il momento di scoprire il “sostegno”, ovvero il bisogno dell’aiuto di compagni fedeli sui quali far affidamento per raggiungere la “meta”.

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