Ci sarebbero tante cose da dire, di getto, per chi ha il Rugby nel sangue e vede negli occhi del proprio bambino la felicità più assoluta data solo dalla partecipazione ad un evento aggregante come il Torneo Bottacin.
E' stato tutto bellissimo e chissà se i ragazzini dell’Under 7 ricorderanno a lungo i momenti trascorsi che vanno dalla convocazione avvenuta al campo da gioco della PRIMAVERA, alla trasferta senza mamma e papà in pullman con tutta la squadra e gli accompagnatori, alla visita nella città di Padova, alla cena e alla prima notte in albergo con i soli compagni, al viaggio di ritorno con l’arrivo a notte fonda
E poi il Torneo
Un Torneo incredibile, di quelli che non si vedono nel nostro territorio, con le squadre, come diceva mio figlio, “più forti del mondo”.
Al di là dell’esagerazione, infatti, l’esperienza umana, prima ancora che sportiva, è stata davvero impagabile
Questi ragazzi sono stati davvero dei privilegiati e spetta a noi ricordare loro, nel tempo, questi momenti.
Io spero siano ancora più uniti fra loro proprio perché – e, forse, ancora non se ne rendono conto – sono diventati parte di un cuore grande che è rappresentato dalla Nostra Famiglia Sportiva.
Mi piace pensare che fra tanti anni questi ragazzi si incontreranno ancora per ricordare momenti come questi, nella speranza che ce ne siano presto ancora molti altri
E se, inevitabilmente, mi commuovo nello scrivere queste poche righe, mi fa felice considerare che anche Antonio Munari, al Bottacin, secondo me ha avuto comunque un po’ di batticuore nel vedere tutti quei ragazzi innamorati del Rugby